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Stefano Guglielmin
BLANC DE TA NUQUE UNO SGUARDO (DALLA RETE) SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA (2006-2011)
Le Voci della Luna, Poesia, 2011
Un libro che racconta la vitalità della rete sulla poesia contemporanea e che fa il punto sui più recenti poeti italiani
Spazio pubblico
Penso a questo blog come a uno spazio pubblico dove si discute di poesia e , attraverso di essa, si metta in gioco il nostro essere-in-comune; a uno spazio pubblico dove la poesia sia occasione per riconoscerci animali sociali, secondo la grande tradizione che va da Platone a Nancy; a uno spazio pubblico dove la scelta dell' argomento ha una precisa connotazione politica; a uno spazio pubblico dove parlando di questo, rinuncio consapevolmente a parlare di quello; a uno spazio pubblico che ha la natura del servizio e che dunque non va sprecato; a uno spazio pubblico dove il gioco ha natura ricreativa all' interno di un percorso dominato dal pensiero, dall' informazione, dal confronto razionale; a uno spazio pubblico dove il rispetto per la maggioranza esige che lo spazio stesso sia pulito, ordinato secondo il fine cui è stato creato.
Prefazione di Stefano Guglielmin
“Il fatto che esista un blog valido e interessante come Blanc de ta nuque dimostra che non ha senso parlare di morte dei blog. Dipende da chi li fa, dal suo impegno, dalla sua onestà e serietà. E allora è anche giusto che alcuni blog muoiano...’ Mauro Germani
“Non saprei rinunciare alla rete (e del resto, questa caducità della parola scritta sull’acqua della comunicazione virtuale dice molto della poesia contemporanea, della sua dolorosa problematicità). Ecco perché cerco luoghi di poesia che vivano in rete, ma con il massimo di silenzio e autonomia possibile, che non mi facciano sentire i lacci e lacciuoli di qualcosa che con la poesia non c’entra nulla, che mi facciano respirare aria fresca, non viziata dalle dinamiche avvilenti del do ut des ecc. Questo luogo, Blanc dico, lo sento abbastanza così, e quindi lo frequento volentieri” Luisa Pianzola
“Blanc funziona. È' razionale, semplice, ma soprattutto permette memoria storica. Quand’anche non ci tosse desiderio di memoria storica ma solo curiosità, ecco che comunque risolvi, permettendo accesso facile anche al neofita” Fabiano Alborghettì
“lo la vedo così: luoghi come Blanc mi servono per conoscere un po meglio gli autori. Oltre ai testi, ci sono anche le schede di Stefano che spiegano ed interpretano già in parte la poetica degli autori ospitati e poi c’è un ottimo clima di serietà e correttezza, nel senso che difficilmente ho assistito a liti e battibecchi invece frequenti in altri luoghi” Vincenzo Celli
“Secondo me il punto oggi è questo: bisogna lavorare per portare la poesia alla gente. Si sono rotti almeno in parte alcuni meccanismi, abbiamo più consapevolezza degli autori. nelle nuove come nelle non nuove generazioni. Ora bisogna portare tutto questo a quante più persone possibili: festival, letture, incontri, programmi sui media...” Matteo Fantuzzi
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